SUPERBONUS 110%: MA SARÀ TUTTO VERO?
Quotidianamente i mass media ed i social ci propongono offerte invitanti, per indurci all’acquisto dei prodotti più svariati, a costi veramente appetibili. Spesso la tentazione di provare è forte, ma se riflettiamo un attimo viene spontaneo chiederci: “Sarà tutto vero?”.
Probabilmente molti avranno avuto la stessa sensazione, quando è stato annunciato il Superbonus un’occasione talmente interessante, da non sembrare vera.
Stiamo parlando infatti di una detrazione maggiore dell’importo totale di spesa (110%), con la possibilità, addirittura, di cedere il credito e quindi di eseguire lavori importanti GRATUITAMENTE!
Le motivazioni del Superbonus
Leggendo i commenti al Decreto Rilancio del 19 maggio 2020, convertito in Legge il 16 luglio 2020, troveremo alcune motivazioni che spiegano l’origine di questo mega incentivo.
- Rilanciare un settore, quello edile, fortemente in crisi da alcuni anni ed ulteriormente penalizzato in questi ultimi mesi.
- Riqualificare energeticamente le abitazioni, procurando benessere e risparmio in bolletta a chi vi risiede.
- Salvaguardare l’ambiente, diminuendo le emissioni di CO2, riducendo gli sprechi ed utilizzando energia rinnovabile.
Nicola Doro, socio dell’Azienda Martini Living Solutions, che ha fatto della sostenibilità e del comfort nelle abitazioni la propria mission, propone un’altra chiave di lettura.
Gli obiettivi del Superbonus hanno radici più profonde
Innanzitutto non dobbiamo dimenticare, che la manovra del Governo non nasce da un’intuizione del nostro Parlamento. È la conseguenza di Direttive che partono dall’Unione Europea, come concretizzazione del Protocollo di Kyoto e dell’Accordo di Parigi.
Quando si parla di rilancio dell’edilizia, viene spontaneo chiedersi “perché solo l’edilizia? In fin dei conti ci sono molte altre attività produttive stremate da tre mesi di lockdown”.
In realtà la ripartenza di questo settore e di tutto il suo indotto, permetterà di rispettare gli altri due obiettivi, veri motori di questa manovra.
Consideriamo, per prima cosa, che quasi il 50% del consumo finale di energia nell’Unione Europea, viene impiegato per il riscaldamento ed il raffreddamento. Di questo circa l’80% viene utilizzato negli edifici.
Si evince come l’Unione cerchi di concentrare gli sforzi nel rinnovare il proprio patrimonio immobiliare, dando priorità all’efficienza energetica e prendendo in considerazione l’impiego di energie rinnovabili. Questo produce un beneficio a cascata sulle persone che, abitando in case riqualificate energeticamente, possono godere di livelli di comfort e di benessere più elevati, risparmiando sulle spese per l’energia.
Tali misure sono contenute nella Direttiva del Parlamento Europeo n. 844/2018 che l’Italia, come Stato membro, è tenuta a rispettare.
Cos’è il Pacchetto Clima/Energia 20-20-20?
L’obiettivo cardine di questa manovra è la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, sancito dal Protocollo di Kyoto e che l’UE ha concretizzato, inizialmente, con il Pacchetto Clima/Energia 20-20-20, valido dal 2013 fino al 2020.
Questo piano è volto a conseguire una riduzione del 20% delle emissioni di gas serra, un incremento del 20% di fonti di energia rinnovabili ed un aumento del 20 % del risparmio energetico, entro il 2020.
Quando terminerà questo periodo di impegni, si applicherà l’Accordo di Parigi (siglato nel 2016) e l’obiettivo vincolante, per gli Stati dell’UE, sarà quello di ridurre di almeno il 40% (rispetto ai valori del 1990) le emissioni di gas a effetto serra, entro il 2030.
Ecco perché dobbiamo fidarci del Superbonus
La Direttiva Europea n. 844/2018, definisce dunque gli impegni improrogabili, anche dell’Italia, per rispettare gli obiettivi fissati dal Protocollo di Kyoto e dall’Accordo di Parigi.
Si legge che “per conseguire un patrimonio edilizio altamente decarbonizzato e ad alta efficienza energetica… gli Stati membri dovrebbero fornire linee guida chiare”.
E ancora “ gli incentivi per le ristrutturazioni dell’efficienza energetica negli edifici, dovrebbero essere attivamente promossi dagli Stati membri”.
Infine “promuovere la parità di accesso ai finanziamenti, anche per l’edilizia sociale e per le famiglie”.
Si capisce da questo che il Superbonus edilizia non è solo un’opportunità, che l’Italia offre ai suoi cittadini, ma una vera e propria necessità, al fine di non incorrere nelle sanzioni previste, per non avere rispettato gli obblighi internazionali.
Vale la pena citare anche il fatto che i dieci miliardi messi in campo per i lavori di riqualificazione energetica, potrebbero diventare altrettanti euro in detrazioni fiscali, rappresentando delle imposte che lo Stato non avrebbe mai incassato.
Si tratta infatti di interventi che probabilmente, in gran parte, non sarebbero mai stati avviati senza questa spinta della cessione del credito fiscale. Ottenere uno sconto in fattura, tale da azzerarne il saldo, non è certo come detrarne una parte in dieci anni!
Il nostro punto di vista su Ambiente ed Impegno civico
Nicola Doro conclude con un’altra riflessione, che avvalora la sua tesi riguardo l’affidabilità di questo super incentivo.
“Riqualificare energeticamente la nostra abitazione, con uno o più interventi che vadano a ridurre l’emissione di CO2, sostituendo eventualmente la vecchia energia proveniente da fonti fossili, con energia rinnovabile, non è solo una maniera per risparmiare e vivere in modo più sano, ma è anche un impegno civico di tutti noi.
Salvaguardare l’ambiente deve essere infatti un nostro obiettivo quotidiano, anche con semplici gesti, come la riduzione degli sprechi di energia, la diminuzione dei rifiuti e l’utilizzo prevalente di materiali naturali.
Adesso abbiamo la possibilità di farlo “in grande”, ottenendo in cambio dei benefici concreti, quindi vale sicuramente la pena cogliere questa opportunità.
Ovviamente dobbiamo agire nel rispetto delle norme, avvalendoci della consulenza di operatori seri ed affidabili, per non rischiare di sprecare un’occasione davvero irripetibile”.
(Articolo aggiornato il 18/07/2020, in base al Ddl n. 1874, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34)