LA “CLASSE” ENERGETICA…NON E’ ACQUA!

Monoblocchi Coibentati

Classificare un immobile in base al suo consumo di energia, scegliendo la classe energetica più alta, significa aver raggiunto la consapevolezza, in termini di rispetto per l’ambiente e di risparmio in bolletta. Infatti, costruire una casa o ristrutturarla portandola in classe A4, può fare la differenza, migliorando in maniera significativa l’efficienza dell’abitazione stessa e, di conseguenza, il benessere di chi vi abita.

Ma come avviene la classificazione energetica degli edifici?

Il Certificato energetico, o APE (Attestato di Prestazione Energetica), identifica le prestazioni energetiche e il consumo annuale di energia di un edificio. Secondo quanto previsto dalla normativa vigente, e in particolare dal D.M. 26/06/2015 (Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici), deve essere allegato obbligatoriamente ai contratti di compravendita e di locazione, ma può essere utile anche in caso di ristrutturazione, per conoscere i consumi della propria abitazione. Con l’APE è possibile infatti stilare le prestazioni energetiche di un edificio, attraverso una scala composta da 10 classi, in cui si va dalla A4 (la più alta, quindi la migliore) alla classe G (la più bassa).

Come avevamo già accennato nell’articolo precedente, il calcolo dei consumi viene effettuato in kwh/m²/anno. Questo parametro, in base al quale viene attribuita la classe, si chiama “EPgl,nren”: indice di prestazione energetica globale non rinnovabile dell’edificio di riferimento, che esprime, in kwh/m² appunto, quanta energia debba essere consumata in un anno, affinché l’edificio raggiunga livelli di comfort adeguati.

Come spiega Carlo Romeo, architetto del dipartimento Unità per l’efficienza energetica dell’Enea, bisogna fare delle precisazioni importanti. Prima di tutto ogni classe rappresenta un intervallo di valori, che varia a seconda della fascia climatica in cui è inserito l’edificio. In secondo luogo non bisogna cadere in errore, pensando che quei kwh/m² rappresentino il reale consumo di energia dell’abitazione. In realtà la classificazione indica quanto l’immobile sia più o meno efficiente, rispetto ad un edificio di riferimento simile, con caratteristiche medie sia per quanto riguarda l’involucro che per gli impianti. Ha senso pertanto utilizzare la classe energetica per paragonare due immobili con le stesse caratteristiche, simili per metratura, tipologia di impianti, involucro e zona geografica.

E quali caratteristiche deve avere la nostra casa, per essere “promossa alla classe energetica più alta?”

Innanzitutto bisogna sfruttare al meglio le potenzialità della casa stessa, facendo in modo che le stanze principali abbiano una buona esposizione, optando per il lato sud. In questo modo, grazie anche alla presenza di alberi in vicinanza, risulteranno soleggiate d’inverno, ombreggiate d’estate e riparate dai venti.

La seconda cosa da tenere presente è un adeguato isolamento termico e quindi la riduzione al minimo della dispersione energetica. A questo scopo è indispensabile coibentare i muri perimetrali con un cappotto termico, utilizzando materiali isolanti ad alta efficienza (polistirene, sughero, lana di roccia) e ponendo molta attenzione ad evitare i ponti termici.

È possibile anche utilizzare delle pareti ventilate, in materiale funzionale alle condizioni atmosferiche a cui è sottoposto l’immobile o sotto forma di giardino verticale, con la presenza di uno strato isolante (cappotto) e di un sistema di ricambi d’aria naturali, che contribuiscono al controllo delle caratteristiche igrotermiche della parete. Nella stagione fredda, infatti, il moto convettivo dell’aria che si instaura nell’intercapedine, consente di smaltire la produzione di vapore acqueo degli ambienti interni e, quindi, di evitare fenomeni di condensa. In estate, lo stesso meccanismo di aerazione riduce la quantità di calore dovuta all’irraggiamento solare, che interesserebbe la parete in sua assenza.

Un analogo meccanismo, che permette di migliorare ulteriormente il grado di isolamento termico dell’abitazione, riguarda il tetto ventilato, detto anche “tetto freddo”. L’intercapedine naturale, che separa il manto di copertura dallo strato isolante sottostante, agevola infatti l’attivazione di “moti convettivi ascensionali”, che sottraggono gran parte del calore e permettono all’umidità di fuoriuscire. In questo modo in inverno la ventilazione lascia il materiale isolante asciutto, evitando condense. In estate l’aria fresca, che penetra dalla linea di gronda, si riscalda nell’intercapedine e diventa più leggera, uscendo dal colmo e sottraendo calore alla struttura.

Per completare l’involucro termico della nostra casa, non dobbiamo dimenticare gli infissi, preferibilmente in PVC, con doppio o triplo vetro di tipo basso emissivo, termoisolante e a controllo solare, per garantire un perfetto isolamento termico ed acustico all’abitazione.

All’interno della casa, poi, è importante utilizzare impianti di riscaldamento e di raffreddamento a massima efficienza e modernità, abbinati eventualmente a pannelli solari termici per il riscaldamento dell’acqua.

Un altro elemento significativo, per ridurre i consumi energetici di casa, è rappresentato dall’illuminazione con lampade Led e dalla scelta adeguata di elettrodomestici di ultima generazione. È consigliabile quindi leggere bene l’etichettatura presente controllando, oltre alla classe energetica, quei piccoli accorgimenti che fanno risparmiare energia (frigoriferi e congelatori con sbrinamento automatico, lavatrici e lavastoviglie con minor consumo di acqua, piano cottura ad induzione magnetica, …).

Per far funzionare tutti i nostri impianti ed elettrodomestici, infine, non può mancare una fonte di energia rinnovabile, come l’impianto fotovoltaico, che permette di ridurre drasticamente l’utilizzo di energia elettrica proveniente dalla rete e di azzerare il consumo di altri combustibili tradizionali, come il gas o il metano. A questo va aggiunto un accumulatore, per consentirci di utilizzare l’energia prodotta dal sole, anche durante la notte e nei mesi dell’anno meno soleggiati.

Sono quindi molti i vantaggi, se si decide di portare la propria casa in una classe energetica superiore: il comfort garantito all’abitazione e a chi vi risiede, il risparmio in bolletta dovuto ai minori consumi, il rispetto per l’ambiente ed il maggior valore dell’immobile sul mercato.

Come ultima considerazione, però, è doveroso chiarire che anche una casa in classe A4 non equivale ad azzerare le spese di gestione, se lo stile di vita di chi vi abita non è improntato ad un uso efficiente e consapevole degli impianti, finalizzato ad una riduzione degli sprechi, per la salvaguardia dell’ambiente, oltre che del portafoglio!

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