L’EMERGENZA DA UN ALTRO PUNTO DI VISTA
“L’Ego dice: quando ogni cosa sarà a posto, mi sentirò in pace.
L’anima dice: trova la tua pace ed ogni cosa andrà al suo posto…” massima Zen
Questo difficile periodo della storia italiana, costellato da eventi dolorosi e da restrizioni via via sempre più limitanti, può comunque aiutarci a comprendere molte cose della vita, dipende solo dal punto di vista con cui lo analizziamo.
Fino a qualche settimana fa eravamo travolti da un vortice, dove il lavoro, il successo, il denaro, gli impegni sociali, la cura della nostra immagine,… ci scandivano il tempo. A fatica riuscivamo a ricavarne per la famiglia, per gli amici, per la casa, per noi stessi!
Poi un giorno ci siamo dovuti fermare. Niente più colazione al bar o cene al ristorante, annullate tutte le gite fuori porta e qualsiasi tipo di viaggio. Questo crescendo ha trovato il suo culmine con la sospensione della maggior parte delle attività lavorative.
Uscendo nel balcone o, per i più fortunati, in giardino, gli unici rumori che giungono alle nostre orecchie sono le chiacchiere dei vicini, il cinguettio degli uccellini o l’abbaiare di qualche cane.
Non ci sono più aerei in cielo, se non ad alta quota e si vedono ben poche auto per la strada. Qualche passante con il cane o con la borsa della spesa si affretta verso casa, quasi sentendosi in colpa per esserne uscito.
Con uno scenario del genere vi chiederete come si possa vedere il bicchiere mezzo pieno e come si faccia a ricavarne qualche insegnamento.
Invece si può e dobbiamo cercare di approfittare di questo momento, in cui il mondo ha rallentato il suo ritmo, per tornare ad essere presenti, a vivere il “qui ed ora”.
Innanzitutto pensiamo al fatto di avere ritrovato una tranquillità che non conoscevamo da tempo.
Ora finalmente riusciamo a ricavare gli spazi per noi stessi e per i nostri cari, a rallentare i ritmi frenetici imposti dal lavoro e dalla società e ad assaporare un buon libro o un bel film. Stiamo riscoprendo valori autentici, che avevamo quasi dimenticato e rimpiazzato con altri più effimeri, “per stare al passo con i tempi”.
Complice la bella stagione, possiamo trascorrere qualche ora in giardino o in terrazzo, godendo dello spettacolo che la natura ci offre.
Le piante, che un mese fa sembravano prive di vita, oggi sono ricoperte di gemme e fiori, anche quelle che vediamo lungo le strade, con le radici imbrigliate in una morsa di cemento.
Ma perché le piante rinvigoriscano bisogna curarle, annaffiarle, estirpare le erbacce che ne tolgono il nutrimento,…
Così è per noi! Riusciremo a sconfiggere questo nemico invisibile e ritorneremo alla “vita normale”, ma dobbiamo prima prenderci cura di noi stessi e del Pianeta. Dobbiamo ricercare nuovi equilibri e modificare alcuni atteggiamenti ormai consolidati.
Rimanendo costretti ad un isolamento forzato a casa, ci siamo resi sicuramente conto di come certe abitudini, considerate irrinunciabili, possano essere cambiate, senza grandi ripercussioni nella nostra vita.
Ad esempio, per molti di noi si è aperto il mondo dello smartworking che, in taluni casi, ha portato ad una maggiore produttività, visto l’ambiente più sereno, meno stressante e meno affollato nel quale si svolge. Questa potrebbe essere una soluzione da adottare anche post emergenza, magari per qualche giorno alla settimana e porterebbe a numerosi vantaggi, sia per l’azienda che per il lavoratore.
Infatti il minor utilizzo dei mezzi di trasporto per gli spostamenti produrrà un minor inquinamento atmosferico. Il maggior tempo dedicato alla famiglia, genererà più tranquillità personale. Il conseguente minore stress, porterà ad una maggior efficienza lavorativa.
Ci siamo accorti anche che possiamo fare la spesa una volta la settimana, riducendo gli spostamenti e prendendoci il tempo necessario per acquistare con consapevolezza.
Cosa significa?
Innanzitutto ridurre gli sprechi, quindi comprare solo le cose necessarie e con scadenza non inferiore ad una settimana. In secondo luogo ridurre i rifiuti, cercando i prodotti con minor imballaggio, preferendo la carta alla plastica e prediligendo addirittura i prodotti sfusi, come i detersivi.
Se poi siamo fortunati ad avere un giardino o un piccolo orto, oppure anche semplicemente un terrazzo, possiamo coltivare ortaggi e frutta da consumare direttamente. Contribuiremo così ad un’alimentazione più sana per la famiglia e ad un’aria più pulita intorno alla nostra casa (cfr. articolo precedente).
Infine ci siamo resi conto che avere più tempo a disposizione per leggere un libro, cucinare un piatto particolare, giocare con i nostri figli, o anche solo per pensare in assoluta solitudine rilassa la mente, la nutre, la rigenera e ci procura benessere psico-fisico.
Ovviamente questi sono solo alcuni esempi di quello che di buono possiamo ricavare da una situazione tanto drammatica. Ognuno di noi reagirà a suo modo e potrà trovare altre soluzioni, per contrastare la noia o l’ansia che sta provando.
La cosa più importante, però, è maturare la consapevolezza che un’esperienza così forte ci ha sicuramente segnato, nel bene o nel male.
Dovremmo riflettere e fare tesoro dei nostri comportamenti di oggi, seppur imposti, per tornare in modo consapevole alla “normalità” di domani.
Sarà indispensabile instaurare rapporti interpersonali genuini, per contrastare il clima di diffidenza che in questo periodo si è venuto a creare.
Dovremmo, infine, cercare di ascoltare il messaggio che ci sta inviando la Natura, per non ripercorrere gli errori di “prima”, ma affrontare il “dopo” con un nuovo stile di vita, che tenga conto del benessere nostro, degli altri e del Pianeta.









